Le pressioni sindacali e politiche
hanno avuto degli effetti positivi. Almeno per gli insegnanti di
laboratorio, ex dipendenti degli enti locali, attualmente inseriti nelle
classi di concorso C555 e C999. Se nel testo sulla spending review,
approvato in Senato ed ora alla Camera, si sostiene che sarebbero
passati tutti indistintamente come Ata, ora i si apprende che
l’amministrazione sarebbe disposta a far mantenere gli Itp tra il corpo
docente.
Per farlo i diretti interessati
dovranno presentare il titolo abilitante alternativo (l’ideale sarebbe
la laurea) o, se sprovvisti, frequentare con profitto positivo il corso
di riconversione sul sostegno. In quest’ultimo caso, tuttavia, i tempi
di svolgimento si prevedono piuttosto lenti: servirà infatti buona parte
del prossimo anno scolastico per assistere alla conclusione dei corsi e
degli esami finali dei corsi di riconversione tenuti presso le
Università.
Ciò significa che sull’immediato il
passaggio come Ata dovrebbe essere inevitabile. Salvo poi, per i
ricollocati, ma solo nel corso delle operazioni di mobilità del prossimo
anno, tornare tra le fila degli insegnanti.
Perché ciò avvenga è necessaria
comunque una modifica al decreto legge 95/2012. Che al momento alla
Camera appare di difficile attuazione: il testo, come si dice in gergo,
appare “blindato”.
Se ne riparlerà, dunque, nel corso
della stesura di un provvedimento successivo. In sintesi: il transito
degli ex dipendenti degli enti locali tra il personale Ata sembra
davvero inevitabile. Tanto è vero che il Miur ha deciso di congelare per
qualche settimana anche le immissioni in ruolo del personale Ata: il
contingente iniziale di oltre 5.300 posto potrebbe subire una forte
riduzione, anche a causa della collocazione nella categoria di questi
Itp.
Tecnica della Scuola