"Ci sarà un test iniziale di prescrematura – ha spiegato il ministro - dove
l'obiettivo è quello di selezionare docenti che lavoreranno nella
scuola per i prossimi 20/30 anni, quindi grande attenzione a quelle che
saranno le necessità del Paese. Sarà valutata la loro capacità logica,
di comprensione verbale, le loro competenze linguistiche ed
informatiche. Poi ci sarà una seconda prova, di competenze e di settore.
Nella terza prova saranno valutate le capacità dello stare insieme in
classe del candidato, quindi una lezione simulata, una valutazione delle
attitudini della persona a rapportarsi con i giovani. Una modalità
nuova per individuare i nuovi docenti del nostro Paese".
Alla domanda su chi potrà accedere al concorso, visto anche che è il primo bando dopo 13 anni, Profumo ha spiegato: "Gli abilitati e questo consentirà alle persone di avere un doppio canale, quello delle graduatorie e quello del concorso".
Cosa ne sarà dei cosiddetti precari storici, i 250mila vincitori di concorso già in graduatoria? "Bisogna
chiarire che ci sono tre momenti nella vita delle persone, uno è il
momento della laurea, il secondo è quello dell'abilitazione, il terzo
quello del concorso per ottenere un posto. Le persone che sono in
graduatoria sono 180mila di cui 22mila varranno messi in ruolo. Questi
rimarranno in graduatoria, ma avranno la possibilità di partecipare al
concorso e se vincitori potranno accelerare l'ingresso nel mondo della
scuola".
"Il sistema nazionale di valutazione scolastica è costituito da 3 elementi - ha continuato il ministro - Invalsi,
Indire e corpo ispettivo. Il processo sarà attraverso
un'autovalutazione delle scuole, basato su dati oggettivi messi a
disposizione dal Ministero, relativi alla logistica, caratteristiche
della scuola, i suoi risultati. Successivamente ci sarà una valutazione
dell'autovalutazione stessa e saranno individuati quegli elementi per
migliorare il sistema della scuola. La centralità naturalmente è lo
studente. Bisogna offrire un servizio migliore agli studenti e alle loro
famiglie".
L’accesso aperto ai soli abilitati o ai
laureati (o diplomati, nel caso degli insegnanti della scuola primaria)
antecedentemente all’anno scolastico 2003-2004 tende inevitabilmente a favorire il reclutamento di un corpo docente
avente un’età di accesso al lavoro nettamente superiore a quello medio
di accesso ad altre professioni, sia del settore pubblico, che del
settore privato.
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