Il rapporto 2012 del Censis segnala che
mentre da una parte le immatricolazioni all'università sono calate del
6,3% nel 2010-2011 e del 3% nel 2011-2012, gli ITS (Istituti Tecnici
Superiori), attivate nello scorso anno scolastico con la formula della
Fondazione di partecipazione, sono state prese d'assalto, tanto che è
stato possibile soddisfare solo il 39,5% delle domande di iscrizione,
con picchi del 51,6% nelle regioni centrali e minimi del 22,8% in quelle
meridionali.
Il calo delle immatricolazioni interessa
soprattutto i corsi di laurea di tipo umanistico-sociale, quelli che
negli ultimi anni hanno offerto minori sbocchi lavorativi: la
percentuale dei nuovi iscritti a questi corsi passa tra il 2007 e il
2010 dal 33% al 29,9% del totale, mentre quella degli iscritti all’area
tecnico-scientifica aumenta del 2,7% passando 26% al 28,7% (ma con una
presenza femminile ancora limitata al 24,3%).
Il fenomeno si spiega tenendo presente
che ormai da anni la domanda di qualifiche tecniche ad alta
specializzazione proveniente dalle aziende supera nettamente l’offerta:
nel 22,4% dei casi le aziende considerano tali figure professionali “di difficile reperimento”.
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