Perché il
ministro Profumo, non spiega ufficialmente all’opinione pubblica e ai
docenti, questa sua riforma? Una notizia così importante per la scuola
italiana, avrebbe bisogno di trasparenza e chiarezza, quindi ci saremmo
aspettati dal Ministro, sempre prodigo di apprezzamenti per la scuola e
il suo corpo docente, un comunicato sul progetto riformatore, che vedrà a
partire dal prossimo anno scolastico, gli insegnanti delle scuole
secondarie di primo e secondo grado impegnati in servizio per un orario
maggiorato di un terzo a parità di salario mensile.
Bisogna ricordare che la legge di stabilità nei commi 42, 43, 44 e 45
oltre che imporre con un atto unilaterale e non condiviso dalla
categoria, l’aumento capestro di un terzo dell’orario di lavoro senza
alcuna retribuzione aggiuntiva, prevede che questo provvedimento non
possa essere derogato dai contratti collettivi nazionali di lavoro.
Quindi è
volere del legislatore che le clausole contrattuali contrastanti
l’aumento orario di servizio siano disapplicate dal 1° settembre 2013.
L’idea
del Ministro di applicare tale provvedimento è forte e chiara, quindi
non si comprende questo sottrarsi, anche con un comunicato ufficiale sul
sito del Miur, al confronto con i docenti e i sindacati.
Come già sottolineato da questa redazione, vorremmo conoscere la verità sul bisogno di questa norma imposta così frettolosamente. Abbiamo sentito Profumo intervenire in collegamento video alla convention dell’associazione nazionale Didattica e Innovazione Scolastica (Diesse)
parlare della scuola dei suoi sogni, dove gli orizzonti
spazio-temporali si modificano e diventano più moderni e attuali, ecco
da dove nasce l’esigenza dell’aumento delle ore di servizio, parla di
nuovi compiti del docente che non sono solamente quelli di aula, ma
spaziano in una didattica laboratoriale svolta anche fuori dalle pareti
della classe.
Purtroppo la verità è che il sogno di Profumo si trasforma nell’incubo
dei docenti di dover stare più ore a scuola, dovendo sostenere carichi
di lavoro disumani e insostenibili per professionisti che si impegnano
mentalmente, prima, durante e dopo le attività didattiche, in modo che
queste possano essere produttive ed efficaci per gli alunni. Inoltre per
quanto riguarda gli “spazi aperti” che sogna il Ministro, c’è da dire
che spesso si svolgono le attività didattiche in scuole dove gli spazi
sono angusti e spesso anche poco sicuri.
Vogliamo
essere speranzosi nel buon senso di Profumo e nella trasparenza delle
sue decisioni e siamo certi che presto ci comunicherà ufficialmente il
vero motivo per cui, con la legge di stabilità si recupereranno circa
800 milioni di euro, con l’aumento del lavoro dei docenti meno pagati di Europa.
Tecnica della Scuola