Precariato, tfa, concorso a cattedra,
 nuovi dirigenti, finanziamenti agli istituti, classi pollaio. Sono solo
 alcuni degli argomenti che più fanno discutere oggi quando si parla di 
scuola italiana e che nei prossimi giorni metteranno in moto una serie 
di proteste e manifestazioni contro l’attuale gestione dell’istruzione pubblica.
Sulle problematiche riguardanti 
l`avvio dell`anno scolastico in corso, con particolare riferimento allo 
svolgimento del preannunciato concorso per il reclutamento dei docenti, 
cercherà di dare risposte convincenti direttamente il ministro 
dell`Istruzione, Francesco Profumo: l’intervento di Profumo si svolgerà 
giovedì 20 settembre, alle ore 16,30, presso la commissione Cultura 
della Camera nel corso di un’audizione. 
È improbabile che l’audizione di Profumo, trasmessa anche in diretta sulla webtv di Montecitorio,
 servirà a dare tutte le risposte che manifestanti e contestatori 
vorrebbero. È davvero improbabile, infatti, che il Ministro si impegni a
 fermare – facendo le dovute pressioni su Governo - il concorso a 
cattedra, a rivedere le selezioni e l’organizzazione dei Tfa o a ridurre
 il numero di alunni per classe. Potrebbe tuttavia accadere che Profumo 
possa, almeno in parte, annunciare modifiche e miglioramenti alle 
iniziative di protesta. Ribadendo, ad esempio, che i precari delle GaE 
avranno sempre una corsia preferenziale per accedere al ruolo. Oppure 
annunciando finanziamenti certe e precisi che darebbero ossigeno 
all’amministrazione ordinaria e ai progetti didattici degli istituti. O,
 ancora, garantendo modalità innovative e sicure nelle prossime 
selezioni gestite dal Miur. Certo, non è molto. Ma già basterebbe a 
limitare una contestazione autunnale che si preannuncia particolarmente 
dura. 
Tecnica della Scuola