Slitta probabilmente a venerdì 8 la
presentazione in Consiglio dei ministri del cosiddetto ‘pacchetto
merito’, in precedenza annunciata per il 6 giugno.
La ragione del rinvio si deve alle
limature al testo, che nei giorni scorsi aveva sollevato parecchie
critiche, e non è nemmeno escluso che il provvedimento venga
spacchettato in due facendo confluire le misure relative alla scuola in
un ddl e le misure previste per l'università in un decreto.
Si preciseranno meglio i requisiti per
premiare capacità e merito sia a scuola che nelle università. Ci saranno
incentivi e premi ai docenti e ai ricercatori migliori, e i docenti a
tempo pieno dovranno garantire cento ore di didattica a stagione.
Inoltre ci si potrà iscrivere a due
facoltà contemporaneamente e con una media alta si potrà sostenere
l'esame di laurea con un anno di anticipo. Per prevenire l'abbandono
universitario tutte le facoltà sottoporranno le matricole a un 'test
diagnostico' per capire se sono tagliate per quell'indirizzo (molte,
peraltro, lo fanno già).
Non è chiaro invece se e quali saranno
le modifiche alle procedure di selezione del personale accademico,
contro le quali ha espresso una dura e argomentata posizione critica
Andrea Inchino con un articolo pubblicato in prima pagina sul Corriere della Sera.
Tuttoscuola.com
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