venerdì 16 novembre 2012

DDl Stabilità, sbloccati i soldi per le paritarie, il PD esulta

È iniziata in aula alla Camera la discussione generale sul ddl stabilità. Il dibattito, che si interrompe, per il finesettimana, andrà avanti, quando il governo dovrebbe porre tre volte la fiducia. Mercoledì poi è prevista la triplice votazione di fiducia, mentre il via libera finale dovrebbe arrivare giovedì, per inviare così il provvedimento al Senato.

Tra gli emendamenti al ddl più rilevanti approvati dalla commissione Bilancio, figura quello che rende effettivo il finanziamento dei 223 milioni per le scuole non statali escludendolo dal conteggio "ai fini del conseguimento degli obiettivi previsti dal patto di stabilità interno" dei Comuni. Questo emendamento dovrebbe non vincolare i pagamenti alle stringenti regole imposte agli Enti Locali, e quindi ne permetterà lo sblocco.
Di piena soddisfazione è il commento della parlamentare Simonetta Rubinato del Pd, presentatrice della proposta: "I relatori hanno accolto il mio suggerimento di far escludere questa somma dal patto di stabilità, trovando copertura nel fondo per la compensazione degli effetti finanziari, rendendola così effettivamente erogabile. E il governo è stato battuto. Una battaglia vinta a favore delle famiglie e in particolare della rete delle scuole paritarie che fa risparmiare allo Stato ogni anno, solo in Veneto, 500 milioni di euro".
Fanno eco alla collega del Pd, le affermazioni di Antonio De Poli dell’Udc, che però valorizza il ruolo del governo nell’accettare l’emendamento: "Accogliamo con soddisfazione l'ok del Governo all'emendamento alla Legge di stabilità per il finanziamento alle scuole paritarie. E' un risultato frutto di una battaglia che sta particolarmente a cuore a noi dell'Udc. Cosi si salva il modello Veneto dove le scuole paritarie fanno risparmiare allo Stato 500 mln l'anno”.
De Poli conclude, “ringraziando il Governo per la disponibilità a trovare una soluzione alternativa. Fin dall'inizio abbiamo accolto con grande attenzione le preoccupazione espresse più volte dal patriarca di Venezia Moraglia. Quasi il 70 per cento dei bambini veneti, circa 93 mila, frequentano le scuole paritarie. Ridurre le risorse avrebbe comportato l'implosione del sistema con un inevitabile costo a carico della collettività".

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