Far sapere all’opinione pubblica che nei primi due giorni di apertura
del sistema telematico sono pervenute oltre 15.000 domande per accedere
alle prove preselettive del concorso a cattedra, per il Miur doveva
essere motivo di vanto. Incarnava la dimostrazione che la macchina
organizzativa per reclutare 11.542 nuovi docenti è iniziata con il piede
giusto.
“Alle 13 dell’8 ottobre erano
arrivate 15.374”, ha spiegato Lucrezia Stellacci, capo Dipartimento per
l'Istruzione al ministero della Pubblica Istruzione e tra i primi
responsabili dell’organizzazione della procedura concorsuale, a Radio 24
nel corso di 'Scuola in Controluce'. "Sono 7.344 invece le domande
inoltrate, cioè quelle già inserite ma che attendono l'ok per l'inoltro
definitivo, perchè gli aspiranti prof temono ci siano variazioni o
aspettano che gli venga in mente qualche altro elemento da introdurre",
ha spiegato la dirigente.
"In totale il ministero della pubblica istruzione aveva stimato 160mila domande totali – ha continuato Stellacci - ma visti questi primi numeri ora si aspetta che siano molte di più". Per quanto riguarda il sistema informatico Polis, attraverso cui inoltrare le domande, il dirigente ministeriale ha fatto sapere che non si sono stati problemi: "Il sistema ha retto. Incrociamo le dita".
"In totale il ministero della pubblica istruzione aveva stimato 160mila domande totali – ha continuato Stellacci - ma visti questi primi numeri ora si aspetta che siano molte di più". Per quanto riguarda il sistema informatico Polis, attraverso cui inoltrare le domande, il dirigente ministeriale ha fatto sapere che non si sono stati problemi: "Il sistema ha retto. Incrociamo le dita".
Solo che attraverso la modulistica on
line il Miur ha di fatto anche confermato l’esclusione del personale di
ruolo o laureatosi nell’ultimo decennio, mandando su tutte le furie
migliaia di potenziali candidati. I quali si sono rivolti al sindacato
ormai da alcuni anni più combattivo sul fronte dei ricorsi: l’Anief.
L’organizzazione guidata da Marcello
Pacifico ha promesso che interverrà subito, “per consentire ai docenti
laureati negli ultimi dieci anni e ai docenti di ruolo di partecipare
alla prova pre-selettiva: se entro 48 ore (quindi entro la serata di
mercoledì 10 ottobre ndr) non avverrà la modifica, il sindacato metterà a
disposizione di chi ha chiesto le istruzioni operative per ricorrere al
Tar Lazio, il modello di diffida e di domanda da presentare in forma
cartacea”.
Immediata è stata la replica della
Stellacci: "abbiamo fatto il callo, siamo a rischio ma non significa che
dobbiamo fermarci, altrimenti l'Amministrazione non assolverebbe alla
sua funzione. Andiamo avanti, poi vedremo cosa dirà la magistratura".
Sempre il capo dipartimento del Miur ha poi risposto ad alcune
telefonate degli ascoltatori. Tra cui quella di un laureato
palermitano che annunciava l’intenzione di ricorrere a causa della sua
esclusione del concorso, perché laureatosi nel 2003, quindi un anno
oltre il limite consentito dal Miur per l’accesso a questo concorso,
nonostante in questi anni abbia svolto attività di ricerca e
d’insegnamento presso l’università: la Stellacci ha di fatto risposto
che la colpa non è dell’amministrazione ma da una parte del legislatore,
dall’altra in parte del laureato stesso che fino al 2008 non è riuscito
ad abilitarsi presso le Ssis.
Controreplica del presidente
dell’Anief. “Il Capo Dipartimento avrebbe fatto bene – ha detto Pacifico
– a spiegare perché per dodici anni il ministro non ha bandito un
concorso o ancora perché 200.000 precari abilitati con i corsi riservati
o i corsi SSIS, pur avendo superato un concorso, non sono stati assunti
dallo Stato, invece di lavarsene le mani come Ponzio Pilato. Ecco
perché poi il sindacato vince i suoi ricorsi, anche se per il Miur,
comunque, la macchina deve andare sempre avanti”.
Se il buongiorno si vede dal mattino,
la selezione a cattedra rischi di trasformarsi nell’ennesima diatriba
giudiziaria. Dagli esiti incerti e a lunga scadenza.
Tecnica della Scuola