Il Miur, il ministero insomma, ha comunicato una serie di dati che riguardano l’anno scolastico 2012-2013,
e si riferiscono alla scuola dell’intera penisola. Vediamo insieme
questi dati. Gli studenti che siedono tra i banchi quest’anno sono
7.862.740, comprese ogni genere di scuola e ogni grado. Rispetto
all’anno precedente si sono iscritti di 36.238 unità, così distribuiti:
+3.146 nella scuola dell’infanzia, +11.097 nella primaria, + 20.891
nella secondaria di II grado, mentre nella secondaria di I grado si
assiste ad una diminuzione pari a 4.461 studenti. Le classi attivate
sono in tutto 365.255, per una media di oltre 21,5 studenti (il mezzo è
da “pollo di Trilussa, si sa) per classe. Gli insegnanti assunti dal
Miur con contratto tempo indeterminato sono 625.878, ai quali vanno
aggiunti circa 200 mila precari assunti a settembre e licenziati a
giugno, di materie specifiche o di sostegno.
Gli stranieri che frequentano le scuole della penisola sono in tutto 755.939 (dato a.s. 2011-12). Oltre il 44% di loro è nato in Italia, in valore assoluto sono 334.284. Le percentuali più alte si hanno in Lombardia e Veneto dove gli studenti stranieri nati in Italia è del 50,9%. Gli studenti che passano dalla terza media alla prima superiore scelgono per il 46,6% i licei, il 32% si orienta su istituti tecnici, mentre l’istruzione professionale è scelta dal 21,4% degli studenti in prima superiore.
L’istruzione tecnico-professionale è comunque preferita ai più “generici” licei, coinvolgendo oltre il 53% degli studenti. I vari indirizzi scelti si percentualizzano in vario Modo.“Amministrazione finanze e marketing” (31%), “Informatica e telecomunicazioni” (14%), “Elettronica ed elettrotecnica” (10%) e “turismo” (10%). Nell’istruzione professionale la maggior parte delle scelte è ricaduta sull’indirizzo “Enogastronomia e Ospitalità alberghiera” (40%). Seguono “Manutenzione e assistenza tecnica” (14%), “Servizi socio-sanitari, odontotecnico, ottico” (12%), “Servizi commerciali” (11%).
Dopo 10 anni si fermano i tagli alla scuola, dopo gli ultimi fatti dalla coppia Tremonti-Gelmini (140 mila posti tra insegnanti e personale ausiliario in tutta la penisola). Tagli dovuti ad una scuola gestita da Roma, ma ricordiamo che la scuola nelle regioni meridionali costa in media il 30-40% in più che nelle regioni del nord. Un esempio: la Campania spende all’anno oltre 8 miliardi di euro, ed ha 5,8 milioni di abitanti, la Lombardia non arriva a spenderne 10 di miliardi, con 10 milioni di abitanti. 1400 euro all’anno per un cittadino campano, 1000 euro all’anno per un cittadino lombardo. Entrambi cittadini italiani.
I nuovi insegnanti assunti a tempo indeterminato sono 21.112, tanti quanti quelli andati in pensione. Per gli alunni diversamente abili e gli insegnanti di sostegno si confermano i numeri dell’anno 2011-2012: 197.639 alunni disabili, 97.636 insegnanti di sostegno. Il Ministero prevede per l’anno scolastico in corso che saranno inseriti 4 mila alunni disabili in più, perciò serviranno 2 mila insegnanti di sostegno in più. Il Ministero non dice come saranno distribuiti, in quanto da oltre un decennio le differenze tra regioni del nord e del sud sono imbarazzanti: le regioni dell’ex Regno delle due Sicilie assorbono il 40% delle risorse per i disabili e insegnanti: circa 40 mila insegnanti per una spesa di oltre un miliardo annuo, dei 3 spesi per tutta la penisola da Roma.
Un’altra novità è quella del dimensionamento scolastico: gli istituti scolastici passano da 10.219 a 9.134. Per istituto scolastico si intendono anche più scuole, soprattutto quando si parla di scuola dell’obbligo. Un’altra importante osservazione che merita attenzione: il Miur non dice quante scuole sono state accorpate, messe insieme per avere meno personale scolastico, soprattutto di segreteria da pagare, a partire dal Dirigente. Un Dirigente scolastico costa in media allo Stato 50 mila euro e più, averne eliminati oltre mille è un bel risparmio, ma sarebbe interessante e onesto verso i cittadini dire dove c’era più abbondanza. In assenza di dati solleviamo solo la curiosità.
Nella penisola rimangono 1.154 le scuole che hanno meno 600 alunni, cioè sono sottodimensionate e avranno un Dirigente scolastico come reggente, cioè arriva per 2 giorni alla settimana da un’altra scuola. A queste reggenze si uniscono le 500 della Lombardia dopo lo scandaloso, ennesimo pasticciaccio alla romana, con blocco del concorso per DS (355 vincitori che non sono stati nominati) con tutti i disagi che ne stanno seguendo. Le scuole in cui si è potuto nominare un Dirigente, o Preside, in tutta la penisola, sono 7980, i Dirigenti effettivamente in servizio sono 7962, di cui 859 nominati a settembre c.a., distribuiti regione per regione.
Nella scuola elementare le classi che si sono formate sono in lieve diminuzione, passando dalle 132.270 dell’a.s. 2011-2012, alle 132.193 di quest’anno, mentre segnano un segno più il numero di sezioni della scuola elementare per il tempo pieno(a scuola dalle 8 della mattina alle 16 del pomeriggio),passando da 38.386 a 39.670, più 1.284 sezioni, che significa pressappoco 1.284 posti in più come insegnanti. Anche a questo riguardo ci sorge una curiosità: dove li ha attivati il Miur? In quali regioni, in quali città e perché? Servivano veramente o sono frutto di mediazioni politiche per creare posti di lavoro? Dati per ora non ne abbiamo trovati per formulare ipotesi. La ricerca continua.
L'Indipendenza
Gli stranieri che frequentano le scuole della penisola sono in tutto 755.939 (dato a.s. 2011-12). Oltre il 44% di loro è nato in Italia, in valore assoluto sono 334.284. Le percentuali più alte si hanno in Lombardia e Veneto dove gli studenti stranieri nati in Italia è del 50,9%. Gli studenti che passano dalla terza media alla prima superiore scelgono per il 46,6% i licei, il 32% si orienta su istituti tecnici, mentre l’istruzione professionale è scelta dal 21,4% degli studenti in prima superiore.
L’istruzione tecnico-professionale è comunque preferita ai più “generici” licei, coinvolgendo oltre il 53% degli studenti. I vari indirizzi scelti si percentualizzano in vario Modo.“Amministrazione finanze e marketing” (31%), “Informatica e telecomunicazioni” (14%), “Elettronica ed elettrotecnica” (10%) e “turismo” (10%). Nell’istruzione professionale la maggior parte delle scelte è ricaduta sull’indirizzo “Enogastronomia e Ospitalità alberghiera” (40%). Seguono “Manutenzione e assistenza tecnica” (14%), “Servizi socio-sanitari, odontotecnico, ottico” (12%), “Servizi commerciali” (11%).
Dopo 10 anni si fermano i tagli alla scuola, dopo gli ultimi fatti dalla coppia Tremonti-Gelmini (140 mila posti tra insegnanti e personale ausiliario in tutta la penisola). Tagli dovuti ad una scuola gestita da Roma, ma ricordiamo che la scuola nelle regioni meridionali costa in media il 30-40% in più che nelle regioni del nord. Un esempio: la Campania spende all’anno oltre 8 miliardi di euro, ed ha 5,8 milioni di abitanti, la Lombardia non arriva a spenderne 10 di miliardi, con 10 milioni di abitanti. 1400 euro all’anno per un cittadino campano, 1000 euro all’anno per un cittadino lombardo. Entrambi cittadini italiani.
I nuovi insegnanti assunti a tempo indeterminato sono 21.112, tanti quanti quelli andati in pensione. Per gli alunni diversamente abili e gli insegnanti di sostegno si confermano i numeri dell’anno 2011-2012: 197.639 alunni disabili, 97.636 insegnanti di sostegno. Il Ministero prevede per l’anno scolastico in corso che saranno inseriti 4 mila alunni disabili in più, perciò serviranno 2 mila insegnanti di sostegno in più. Il Ministero non dice come saranno distribuiti, in quanto da oltre un decennio le differenze tra regioni del nord e del sud sono imbarazzanti: le regioni dell’ex Regno delle due Sicilie assorbono il 40% delle risorse per i disabili e insegnanti: circa 40 mila insegnanti per una spesa di oltre un miliardo annuo, dei 3 spesi per tutta la penisola da Roma.
Un’altra novità è quella del dimensionamento scolastico: gli istituti scolastici passano da 10.219 a 9.134. Per istituto scolastico si intendono anche più scuole, soprattutto quando si parla di scuola dell’obbligo. Un’altra importante osservazione che merita attenzione: il Miur non dice quante scuole sono state accorpate, messe insieme per avere meno personale scolastico, soprattutto di segreteria da pagare, a partire dal Dirigente. Un Dirigente scolastico costa in media allo Stato 50 mila euro e più, averne eliminati oltre mille è un bel risparmio, ma sarebbe interessante e onesto verso i cittadini dire dove c’era più abbondanza. In assenza di dati solleviamo solo la curiosità.
Nella penisola rimangono 1.154 le scuole che hanno meno 600 alunni, cioè sono sottodimensionate e avranno un Dirigente scolastico come reggente, cioè arriva per 2 giorni alla settimana da un’altra scuola. A queste reggenze si uniscono le 500 della Lombardia dopo lo scandaloso, ennesimo pasticciaccio alla romana, con blocco del concorso per DS (355 vincitori che non sono stati nominati) con tutti i disagi che ne stanno seguendo. Le scuole in cui si è potuto nominare un Dirigente, o Preside, in tutta la penisola, sono 7980, i Dirigenti effettivamente in servizio sono 7962, di cui 859 nominati a settembre c.a., distribuiti regione per regione.
Nella scuola elementare le classi che si sono formate sono in lieve diminuzione, passando dalle 132.270 dell’a.s. 2011-2012, alle 132.193 di quest’anno, mentre segnano un segno più il numero di sezioni della scuola elementare per il tempo pieno(a scuola dalle 8 della mattina alle 16 del pomeriggio),passando da 38.386 a 39.670, più 1.284 sezioni, che significa pressappoco 1.284 posti in più come insegnanti. Anche a questo riguardo ci sorge una curiosità: dove li ha attivati il Miur? In quali regioni, in quali città e perché? Servivano veramente o sono frutto di mediazioni politiche per creare posti di lavoro? Dati per ora non ne abbiamo trovati per formulare ipotesi. La ricerca continua.
L'Indipendenza