Le riduzioni di personale e il
dimensionamento non risparmiano nemmeno gli Uffici scolastici
periferici: da alcuni anni la quantità di impiegati e dirigenti
incaricati di condurre quelli che per una vita si sono chiamati
“Provveditorati agli studi”, ma anche gli Uffici scolastici regionali, si
è infatti drasticamente ridotta. Il problema, quasi sempre, è derivato
dal mancato turn over: per anni coloro che sono andati in pensione non
sono stati infatti rimpiazzati con personale nuovo.
Il Governo Monti starebbe però ora provvedendo a realizzare un progetto ancora più radicale: in vista dell’attuazione del titolo V della Costituzione, con le regioni
e le provincie autonome sta definendo un accordo in base al quale entro
un anno (anche meno, il 30 giugno 2013) si procederà al trasferimento
alle Regioni di tutto ciò che riguarda l'istruzione. Con la conseguenza
di mettere a repentaglio il mantenimento degli uffici scolastici
periferici.
I quali se dovessero venire meno,
aggravarebbero ulteriormente la posizione dei dipendenti di Usp e Usr.
In tal caso migliaia di questi lavoratori si ritroverebbero minacciati
dalla mobilità forzata, che
potrebbe trasformarsi in intercompartimentale (se non in cassa
integrazione e licenziamento) laddove non vi fossero altri sedi
ministeriali o scolastiche in grado di accoglierli.
La situazione ha raggiunto un livello tale di disagio che i sindacati sono stati costretti a proclamare
prima lo stato di agitazione (ha iniziato Milano, poi altri) e poi a
rifiutarsi di svolgere il servizio oltre il loro lavoro ordinario.
Rifiutando qualsiasi eventuali richieste da parte dell’amministrazione
di fermarsi a svolgere atività di straordinario. Anche per impellenti
esigenze di servizio.
E poiché ciò avviene nel periodo
professionale dell’anno più “caldo”, ciò non potrà che comportare
conseguenze per le tante operazioni che questi uffici sarebbero chiamati
a svolgere nei prossimi giorni e settimane: questa situazione non potrà
non ripercuotersi su piante organiche,
operazioni di utilizzazioni e assegnazioni provvisorie, rinnovo e
gestione delle graduatorie ad esaurimento ed eventuali operazioni sulle
assunzioni del personale precario. Oltre che nell’applicazione della
spending review: quindi per la gestione, tanto per fare un esempio, dei
soprannumerari e degli inidonei.
Ciò comporterà, se non verrà trovata
una soluzione, degli inevitabili slittamenti sulle date previste dal
Miur in vista del regolare avvio del prossimo anno scolastico.
Tecnica della Scuola