Cominciano a trapelare delle
anticipazioni sulla firma di due importanti protocolli d’intesa che la
Conferenza episcopale italiana ed il ministero dell’Istruzione si
apprestano ad approvare per definire nel nuove regole sull’insegnamento
della religione cattolica,
L’accordo - in programma giovedì 26
giugno alle 12,30 a Roma nell’aula magna della Cei, situata in
Circonvallazione Aurelia 50 - risulta particolarmente importante perché
giunge a 27 anni di distanza dalla precedente intesa sulla materia,
firmata nel 1985. Ufficialmente le novità della duplice intesa
consisteranno nell’attuare l’adeguamento dell’ora di religione al nuovo
ordinamento scolastico, a seguito delle varie riforme approvate nel
corso dell’ultimo Governo Berlusconi.
Le due parti, dopo un lungo percorso
di confronto, converranno sull’esigenza di definire un nuovo profilo
professionale degli insegnanti di religione cattolica, gettando le basi,
in particolare, per l’aggiornamento delle indicazioni per
l’insegnamento nel secondo ciclo: dalle prime indiscrezioni sembrerebbe
che i docenti di religione cattolica delle superiori avranno la
possibilità di essere formati ed insegnare contenuti più trasversali
rispetto a quello che avviene oggi.
Gli adeguamenti, del resto,
sembravano inevitabili. Del resto stiamo parlando di un insegnamento
scolastico, quello della religione, che nell’ultimo 20ennio (dati Cei)
ha fatto registrare perdite
pari a quattro punti percentuali: dal 1993/94 la percentuale
complessiva di studenti che non si avvalgono dell’ora di religione
cattolica è passata dal 6,5 per cento al 10,2 per cento. Con punte del
16,3 per cento alle superiori e di oltre il 20 per cento di alcune
regioni, come l’Emilia Romagna.
La duplice intesa verrà firmata dai
massimi rappresentanti della Cei e del Miur: da una parte il cardinale
Angelo Bagnasco, per la Conferenza episcopale italiana, dall’altra il
ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo.
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