mercoledì 18 aprile 2012

Tfa e distribuzione dei posti nelle regioni

di Aiig
17/04/2012
In questo tempo di crisi e di recessione dalle quali, purtroppo, non si prevede un’uscita a breve, trovare un posto di lavoro per i giovani è particolarmente difficile. I dati diffusi dall’Istat ci dicono che a febbraio 2012 il numero di chi cercava lavoro era salito a duemilioni e trecentomila persone. Emblematico è anche il titolo di un articolo apparso su “Avvenire” del 7 marzo 2012 (p. 7): “Laureati e scontenti. Il lavoro è un sogno. Dal 2008 raddoppiati i disoccupati: sono il 19.6%”. Il problema tocca direttamente molti dei nostri soci più giovani da anni in attesa di un’occupazione, anche a tempo determinato, ma, come avviene nella scuola, almeno in grado di garantire la salvaguardia di precisi diritti e di chiare forme di protezione.
Le numerose lettere che arrivano alla rivista e ai dirigenti nazionali non fanno che acuire la sofferenza di chi, come lo scrivente, in qualità di genitore, vive “sulla propria pelle” questa situazione di disagio. L’argomento più dibattuto - e affrontato con grande impegno dalla Presidenza nazionale, ma senza per ora ottenere i risultati sperati in sede ministeriale - riguarda la possibilità di accedere all’insegnamento della Geografia, classe A039, da parte dei docenti della classe A060, scienze naturali.
Il problema dei giovani tocca parecchi soci dell’AIIG che, in questi anni difficili, devono aiutare i figli, non di rado ultra trentenni e con bambini piccoli, sia finanziariamente, sia assumendo il ruolo di nonni, spesso a tempo pieno. Questi interventi sono indispensabili per consentire ai “ragazzi” - in molti casi brillantemente laureati e, non di rado, anche con un titolo di dottore di ricerca - di sbarcare il lunario con lavori quasi sempre frantumati, precari, al di sotto della qualificazione e delle aspettative di chi li svolge e con compensi insufficienti al mantenimento di una famiglia.
Queste situazioni danno origine allecosiddette nuove forme di migrazione qualificata all’estero e dal Sud al Nord del Paese e toccano anche non pochi laureati e dottori di ricerca, compresi vari geografi del Centro-Sud che trovano posto per insegnare la nostra disciplina (classe A039) nel Nord in mancanza di candidati locali con i requisiti previsti dalla normativa vigente.
In questa difficile situazione un barlume di speranza è costituito dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 68 del 21 marzo 2012 del D.M. n. 31: “Definizione dei posti disponibili a livello nazionale per le immatricolazioni ai corsi di Tirocinio formativo attivo per l'abilitazione all'insegnamento nella scuola secondaria di primo e di secondo grado, per l'anno accademico 2011/2012”.
I corsi di Tirocinio formativo attivo (Tfa), che inizieranno il prossimo autunno, daranno la possibilità a poco più di ventimila laureati, spesso non più giovanissimi, di conseguire l’abilitazione all’insegnamento dopo alcuni anni in cui ciò era divenuto impossibile a seguito della chiusura delle Ssis. Gli abilitati avranno maggiori opportunità di lavoro a tempo determinato e - in un futuro che si spera e pensa essere non troppo lontano - potranno accedere ad un concorso a cattedra per avere, finalmente, un lavoro a tempo indeterminato. Come si vede il percorso per arrivare ad esercitare stabilmente una professione appassionante, ma non tra le più remunerate rispetto all’impegno che richiede, oggi non è né facile né breve.
I bandi per l’ammissione ai corsi Tfa interesseranno circa duecentomila candidati, c’è chi dice duecentocinquantamila. Nei prossimi mesi si attiverà la complessa macchina dei test di sbarramento e delle successive prove di ingresso. Speriamo che l’ammissione ai corsi sia il meno possibile legata alla casualità, ma il rischio non è campato per aria, vista l’enorme discrepanza che si prevede ci sarà, almeno in alcune sedi e per determinate classi di abilitazione, tra il numero dei candidati alla prova di ammissione e quello dei posti messi a concorso.
Inoltre, la distribuzione dei posti non è sempre equilibrata e corrispondente ai bisogni del territorio. Molte Università, principalmente del Nord, non si sono rese conto dell’ingiustizia perpetrata soprattutto ai danni dei loro studenti, decidendo di non attivare alcuni corsi o di attivarli per un numero assai ridotto di posti rispetto ai bisogni della scuola e ai candidati presenti sul territorio.
Valga per tutti, ma il caso non è il più eclatante (si vedano ad es. le discipline aziendali, giuridiche ed economiche), la classe A039. I posti per il Tfa di Geografia, nelle regioni del Nord Ovest - ricche di sedi universitarie e con le prestigiose scuole geografiche di Genova, Milano e Torino - sono solo 20 e unicamente presso l’Università di Milano. Si noti che la Lombardia conta quasi 10 milioni di abitanti, il Piemonte, con la Val d’Aosta, arriva a circa 4 milioni e 500 mila abitanti e la Liguria ne ha più di un milione e seicentomila. In ben altra situazione versano ad esempio le Marche - con qualche decina di migliaia di abitanti in meno della Liguria - dove è stato bandito lo stesso numero di posti della Lombardia ripartiti in ugual misura tra le Università di Macerata e di Urbino.
L’articolo di Alessandro Santini, in corso di stampa sulla rivista dell'Associazione Italiana Insegnanti di Geografia documenta alcuni di questi squilibri che si spera possano essere corretti con i corsi Tfa per l’anno 2012/2013, sempre che il Ministero decida di attivarli.
Carlo Brusa - fonte Tecnica della Scuola