Sembra essere nata sono una cattiva
stella l’unificazione graduale delle aree di sostegno nella scuola
superiore, approvata con il decreto istruzione convertito in legge a
Palazzo Madama lo scorso 7 novembre. Dopo i “tira e molla” che hanno
contrassegnato l’iter di approvazione degli articoli sul tema, dal
Senato esce un testo sulla materia decisamente indebolito da alcune
approvazioni non formali della stessa Aula: un ordine del giorno
trasversale, G.15.108, a firma di diversi senatori all’opposizione –
appartenenti al M5S e al Gruppo LN-Aut Bignami, Blundo, Catalfo, De Pin,
Gambaro, Candiani Puglia, Anitori - ha infatti invitato il Governo a
ripristinare l’attuale suddivisione nelle quattro aree.
Secondo l’Anief,
che ha fatto un’analisi degli ordini del giorno approvati al Senato,
questa situazione è “segno che ancora la questione merita di essere
affrontata in maniera seria e sistematica e non avventurosa, rispettosa
di una seria riflessione sulle certificazioni e sull’esperienza maturata
negli ultimi vent’anni d’integrazione scolastica, mai purtroppo
effettuata dopo le ultime sperimentazioni dell’I.C.A.R.E. come rimarcato
fin dall’inizio da Anief”. Viene da chiedersi, se c’era l’esigenza di
avviare un confronto e una seria riflessione in materia, perché non si
sia approfondita la questione prima che l’unificazione approdasse in
Parlamento. I dubbi dell’Anief, del resto, sono quelli di tanti addetti
ai lavori: che tipo di sostegno potrà dare un insegnante tecnico
pratico, tanto per fare un esempio, al liceale disabile assegnato nelle
tante materie mai affrontate durante i propri studi?
E anche negli ordini del giorno
approvati al Senato prima del via libera definitiva al dl, attraverso
“raccomandazioni” o con la formula “valutare l’opportunità di”, si
sottolineava che “l'attività formativa del docente specializzato non può
prescindere dalle sue competenze e conoscenze di base, dalla sua
formazione scientifica, umanistica o tecnica”. Ma anche che “il diritto
all'istruzione del disabile e quello di avere insegnanti di sostegno con
competenze specifiche”. E che quindi “se un alunno ha un deficit
nell'area logico matematica, ha diritto ad un docente che provenga da
tale area”, mentre “unificare le aree significherebbe inoltre sganciare
l'attività di sostegno dalla professionalità del docente”. Tutte
indicazioni, del resto, previste dall'articolo 13, comma 5, della legge 5
febbraio 1992, n. 104.
Intanto, però, il decreto Istruzione
104 è diventato legge. E l’unificazione troverà adozione immediata, in
primavera, in tutte le province dove sono esaurite le graduatorie.
Tecnica della Scuola