"Dopo anni di tanti tagli finalmente
si ricomincia a investire e c'é una forte spinta da parte del Parlamento
perché si investa di più. E' il primo passo importante. Non aver messo
la fiducia ha consentito di sentire le opinioni di tutti". Così il
ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza, ha commentato il decreto scuola approvato nella serata del 31 ottobre dall'Aula della Camera. Per
il Ministro, quella di far esprimere tutti gli onorevoli è stata
"scelta giusta, anche se ha comportato di discutere molte ore". "Credo -
ha detto - che tutte le forze politiche abbiano mostrato interesse per
il mondo della scuola. Alla fine si sono astenute anche le opposizioni e
questo mi sembra un grande passo in avanti nell'interesse della
scuola".
"Ci sono stati - ha ammesso il
Ministro - un po' di problemi sulle coperture anche con visioni diverse,
ma in generale quello che e' stato chiesto é di un maggiore
investimento nella scuola, quindi non c'era di principio una contrarietà
a quello che si proponeva in questo decreto, ma la voglia di fare di
più. E quindi c'e'stato l'impegno del Governo a fare tutto il possibile a
partire dalla legge di stabilità per dare questo 'di più'. Quindi sono
venuti fuori i temi sui quali viene chiesto al Governo di impegnarsi di
più".
Carrozza ha però anche sottolineato
come il provvedimento sia stato portato a casa alla Camera, ma manca
ancora il passaggio al Senato. Per poi concludere rispondendo a coloro
che "hanno osservato che sarebbe stato meglio concentrasi su pochi
obiettivi: ci siamo concentrati su alcuni temi – ha ribattuto il
responsabile del Miur - su cui non erano necessarie grandi risorse. Per
cui alla fine i temi sono tanti, ma, ad esempio, welfare studentesco e
borse di studio per gli istituti musicali sono interventi per i quali
occorrevano poche risorse, ma quelle poche fanno davvero la differenza
dopo anni di tagli".
Parole di soddisfazione sono state pronunciate anche da Manuela Ghizzoni,
deputata del Pd e relatrice del testo, secondo la quale "il Dl
Istruzione è un buon provvedimento, con cui governo e Parlamento
finalmente invertono davvero la tendenza degli anni precedenti e
scelgono di investire nella scuola e nell'università". Ghizzoni ha
aggiunto che "è stato fatto un buon lavoro che ha portato ad una ampia
condivisione, pur con accenti diversi come mostra la scelta di
astensione da parte di Sel e M5S. Questo decreto non aveva l'ambizione
di risolvere tutti insieme i problemi della scuola ma è sicuramente una
prima risposta positiva. Ora sta alla responsabilità della politica
proseguire sulla strada tracciata".
Il D.L. 104 ha avuto il sostegno, seppure sofferto, anche del Popolo delle libertà. "Il Pdl – ha spiegato Elena Centemero,
capogruppo del Pdl in Commissione cultura alla Camera - ha votato per
senso di responsabilità il Dl scuola, un provvedimento che non ci
convince fino in fondo, anche sul fronte delle coperture finanziarie, ma
che contiene molte nostre importanti battaglie, come quella
sull'ammissione in soprannumero degli studenti universitari penalizzati
dall'eliminazione in corsa del bonus maturità, lo status di studente in
alternanza, il rafforzamento di tirocinio, stage e apprendistato di alta
formazione e la graduale introduzione del ruolo unico per i docenti di
sostegno".
Alla fine, anche il relatore dimissionario del decreto scuola, Giancarlo Galan
(Pdl) ha votato a favore del decreto. "Ci sono sufficienti motivi per
votare contro" il Dl istruzione "ma noi siamo uomini e donne leali" e
dunque "non mancherà il sostegno della nostra parte politica" al
provvedimento, ha detto Galan intervenendo in aula alla Camera dopo che
le sue parole erano state coperte dalle proteste di qualche colleghe
dell’Aula. L'ex governatore del Veneto ha indicato come aspetto peggiore
del Decreto l'articolo 25 sulle coperture finanziarie e come miglior
contributo quello di aver restituito un po' di certezza di regole agli
studenti (il riferimento è al bonus maturità). "La scuola - ha comunque
osservato Galan - avrebbe meritato di piu'".
Le critiche di Galan sono anche
quelle della Lega Nord. Che ha osteggiato il D.L. sino alla votazione
compresa. "La Lega é contraria a questo provvedimento", ha detto
l'esponente del Carroccio Gianluca Buonanno tirando fuori una
bottiglia di birra che intende 'regalare' con polemico riferimento
all'aumento delle accise sulla birra previste per 'coprire'
finanziariamente il decreto.
Tecnica della Scuola