domenica 20 ottobre 2013

Sono 180 mila gli studenti delle superiori che abbandonano la scuola statale




Nelle settimane scorse la dispersione scolastica l’ha fatta da padrona nelle criticità del nostro sistema d’istruzione. Anche l’Ocse ha detto la sua a proposito di giovani tra i 16 e i 24 anni con bassi livelli d’istruzione che collocano l’Italia tra gli ultimi Paesi dell’Unione Europea.

Da una visuale diversa – la scolarizzazione nella scuola statale secondaria di II grado – si ha conferma di questo quadro non esaltante della “produttività” del nostro sistema scolastico.
Tuttoscuola ha registrato a livello regionale le scolarità complete dal 1995 ad oggi anni negli istituti statali d’istruzione secondaria di II grado, per anno di corso e per tipologia di istituto, rilevando una preoccupante situazione di abbandono di migliaia di studenti che non concludono il percorso scolastico nella scuola statale (alcuni passano alla non statale o ai corsi di istruzione e formazione professionale, ma sono una minoranza).
Nell’ultimo quinquennio (2008/09 – 2012/13) si sono persi per strada senza completare il percorso scolastico statale verso il diploma circa 180 mila studenti: erano partiti in prima nel 2008-09 in 604.995 e nel 2012-13 sono arrivati al quinto anno in 425.553. Si sono ‘dispersi’, dunque, in 179.442 (- 29,7%), quasi uno studente ogni tre.
Negli anni precedenti era andato peggio con dispersioni superiori alle 191 mila unità che avevano avuto la punta massima nel 2007/08 con 203 mila unità. Il record della dispersione si era avuto nel 1999/2000 con 216.805 studenti che non avevano concluso il loro percorso quinquennale.
Ci si può consolare con il fatto che nel 1999/2000 la percentuale di dispersione, così calcolata, era intorno al 37% e che da allora è andata sempre più riducendosi. Nel 2012-13 la dispersione nella scuola statale è stata, dunque, del 29,7%, l’anno prima era stata di un punto sopra (30,9%) e l’anno precedente di 31,8%: è troppo sperare in una inversione di tendenza?

Tuttoscuola.com