sabato 19 ottobre 2013

PAS (ex tfa speciali) - Ancora in bilico l’accesso ai PAS per chi ha meno di tre anni di supplenze

I giudici ancora non si esprimono sui migliaia di ricorsi per l’accesso ai Percorsi abilitanti speciali da parte dei candidati con requisiti di servizio inferiori alle tre annualità (di cui una specifica sulla materia in cui ci si vuole abilitare) imposti dal Miur. Il 17 ottobre sono stati, infatti, discussi in camera di consiglio alcuni dei ricorsi innanzi al Tar Lazio avverso il DDG 58/2013, proprio per la decisione delle richieste di ammissione con riserva degli aspiranti privi dei requisiti di partecipazione richiesti dal bando. Ebbene, il Tribunale amministrativo regionale di Roma, in occasione della discussione della richiesta cautelare, ha deciso di non pronunciarsi in sede d’urgenza. E di fissare sin d’ora le udienze per la discussione nel merito dei ricorsi, che si terranno il 19 e 20 febbraio prossimi, per la definizione nel merito con sentenza dei giudizi.
Già nei giorni scorsi l’Anief, che per la stessa motivazione ha patrocinato la difesa di 3.400 ricorrenti, aveva comunicato che “nella Camera di Consiglio del 3 ottobre, relativamente a due degli altri cinque ricorsi notificati (nn. 8187-8191), i legali dell’Anief Marcone e Verticelli” hanno ottenuto “dai giudici la fissazione urgente dell’udienza, considerato che la mancata calendarizzazione dell’inizio dei corsi universitari non produce un pregiudizio grave e irreparabile per i ricorrenti tale da concedere un’ordinanza cautelare. Preso atto del ritardo del Miur nell’organizzazione dei corsi, il collegio, dopo la prima ordinanza cautelare emessa la scorsa estate su un ricorso presentato da un docente di ruolo iscritto all’Anief, ha ritenuto opportuno discutere nel merito, il 20 febbraio 2014, tutti gli altri ricorsi relativi all’accesso ai PAS”.
L’intenzione dei giudici amministrativi del Lazio appare evidente: far confluire tutti i ricorsi negli stessi giorni. A meno che, nel frattempo, i PAS prendano inizio: in tal caso, i ricorrenti avrebbero invece diritto al pronunciamento d’urgenza. E capire, in tal caso, se l’accesso ai corsi abilitanti sarà fattibile. O potranno mettersi l’anima in pace.
 
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