domenica 13 ottobre 2013

E' questa la scuola che vorrebbe il ministro Carrozza



Il numero di ottobre del mensile Tuttoscuola, in distribuzione agli abbonati, si apre con un’ampia intervista al ministro Maria Chiara Carrozza.
Nell’intervista il ministro insiste soprattutto sul ruolo istituzionale della scuola pubblica, che è quello di garantire la fruizione del servizio da parte di tutti gli studenti, a prescindere dalla loro provenienza e condizione economico-sociale.
Per questo chiedo prima di tutto rispetto per la scuola”, afferma con forza. Scuola che comunque “c’è, malgrado le difficoltà, con le sue eccellenze e i suoi problemi”.
Sulle proposte avanzate da Tuttoscuola con il dossier ‘Sei idee per rilanciare la scuola’ Carrozza non lesina considerazione e apprezzamento, ma si esprime con cautela sulla loro immediata praticabilità. “Un ministro non può parlare a ruota libera. Deve parlare misurando i passi, e io non sono abituata a fare promesse che non posso mantenere.
Però poi accetta di entrare nel merito di alcune delle proposte. Sull’apertura pomeridiana ed estiva delle scuole Carrozza si dice d’accordo, e ricorda che anche il Decreto legge ‘L’istruzione riparte’ ne parla per favorirla, e ritiene che la decisione sulle attività da svolgere all’interno delle strutture scolastiche debba essere lasciata alle autorità locali: la stessa istituzione scolastica, gli enti locali, le associazioni attive sul territorio, i cittadini nell’ottica dell’educazione permanente. “L’autonomia va esercitata in concreto, decentrando le responsabilità”.
Sulla carriera dei docenti Carrozza si mostra disponibile a discutere forme alternative di sviluppo della professionalità docente (“Se ne parlerà in occasione della ‘Costituente’”), ma non ritiene che allo stato delle cose si possa “spremere di più gli insegnanti, che hanno uno stipendio veramente basso” mentre sui ‘crediti formativi’, che insieme a quelli professionali dovrebbero essere considerati ai fini della carriera, mette in guardia: “detesto i crediti regalati”, dice, ricordando di essersi occupata del problema anche nella sua veste accademica: “Bisogna entrare nella logica dell’accreditamento dei corsi di formazione da parte di organismi indipendenti”.
Nell’intervista il ministro prende posizione anche su altre proposte di Tuttoscuola, dalla soppressione delle microscuole di meno di 50 alunni alla stabilizzazione degli insegnanti a partire da quelli di sostegno, alla digitalizzazione delle scuole.

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