I precari della scuola, che da anni occupano un posto nella graduatoria
ad esaurimento si sono insediati davanti al ministero dell'Istruzione,
equipaggiati di tenda e sacco a pelo, per manifestare il dissenso contro
l’intenzione, annunciata dal ministro Francesco Profumo, di bandire un
concorso a cattedra annunciato dal ministro Francesco Profumo. I precari
storici hanno trascorso, con spirito goliardico, la loro prima notte in
tenda. Nonostante la pioggia non hanno rinunciato all’idea di portare
avanti una contestazione permanente, volta a difendere la loro legittima
aspettativa di entrare in ruolo su tutti i posti di fatto disponibili.
Ieri al sit-in hanno partecipato in cinquecento armati di striscioni di
contestazione .
Alcuni poi hanno deciso di proseguire con un presidio permanente che dovrebbe culminare con un'assemblea nazionale domenica a Roma. Una lotta di piazza che durerà per i prossimi giorni. Sono determinati a bloccare davvero il concorso con una lotta permanente.
La parola d’ordine è boicottare Il concorso a cattedra che non si deve fare in quanto il mondo del precariato storico ha già dato tanto e si è sacrificato al di là di ogni limite accettabile. In questi ultimi lustri i precari si sono laureati, hanno fatto concorsi, corsi di aggiornamento, master e corsi di perfezionamento. Non è proponibile di chiedere altri sacrifici come quella di un’ ulteriore prova dopo tanti anni di precariato in cattedra. I precari sono certi che il concorso non verrà bandito, come detto il 24 settembre e giurano che non si fermeranno fintanto che il ministro non ascolterà le loro ragioni.
Tecnica della Scuola
Alcuni poi hanno deciso di proseguire con un presidio permanente che dovrebbe culminare con un'assemblea nazionale domenica a Roma. Una lotta di piazza che durerà per i prossimi giorni. Sono determinati a bloccare davvero il concorso con una lotta permanente.
La parola d’ordine è boicottare Il concorso a cattedra che non si deve fare in quanto il mondo del precariato storico ha già dato tanto e si è sacrificato al di là di ogni limite accettabile. In questi ultimi lustri i precari si sono laureati, hanno fatto concorsi, corsi di aggiornamento, master e corsi di perfezionamento. Non è proponibile di chiedere altri sacrifici come quella di un’ ulteriore prova dopo tanti anni di precariato in cattedra. I precari sono certi che il concorso non verrà bandito, come detto il 24 settembre e giurano che non si fermeranno fintanto che il ministro non ascolterà le loro ragioni.
Tecnica della Scuola