Ha preso il via, come previsto alle
14,30 nel quartiere Esquilino di Roma, la manifestazione dei
coordinamenti dei precari della scuola contro il concorso a cattedra.
L’iniziativa è stata organizzata a ridosso della pubblicazione del bando
della procedura selettiva, che selezionerà 11.542 nuovo docenti,
proprio per ribadire all’opinione pubblica la contrarietà dei precari,
soprattutto quelli cosiddetti “storici”, ad un concorso che rischia di
stravolgere le posizioni, ormai pressoché consolidate, all’interno delle
decine di graduatorie provinciali sparse per il Paese.
La manifestazione, a cui hanno
partecipato oltre un migliaio di persone, è servita tuttavia a ribadire
non solo il no al concorso. I precari hanno chiesto l`assunzione su
tutti i posti disponibili, il ritiro dei tagli effettuati fino ad ora,
il blocco immediato del processo di privatizzazione della scuola statale
che si sta portando avanti con l`approvazione del Ddl 953 (Aprea).
Inoltre, spiegano in una nota, i precari scenderanno in piazza per
respingere ogni ipotesi di "riconversione" dei docenti in esubero sul
sostegno, "ovvero di deportazione degli insegnanti inidonei in ruoli
amministrativi, previste dalla spending review, che ledono la dignità
dei lavoratori e affossano il tanto evocato 'merito'.
L'arrivo della manifestazione a piazza Bocca della Verità. Alla manifestazione hanno aderito Cgil, Cobas, Cub, Usb, Usi-Ait e Anief il cui presidente, Marcello Pacifico, ha definito il concorso "una procedura selettiva tragicomica, che serve soltanto ad aggiungere un altro pezzo di carta per il prossimo governante di turno e a valutare nuovamente del personale docente all'esercizio di una professione che svolge con profitto da anni dopo aver superato diversi concorsi su contenuti disciplinari e competenze didattiche. Aggirando, tra l'altro, la direttiva 1999/70/CE secondo cui chi ha conseguito un'abilitazione e ha prestato 36 mesi di servizio va stabilizzato. E non umiliato – ha concluso Pacifico - con delle generiche prove sulla comprensione del testo e della logica".
L'arrivo della manifestazione a piazza Bocca della Verità. Alla manifestazione hanno aderito Cgil, Cobas, Cub, Usb, Usi-Ait e Anief il cui presidente, Marcello Pacifico, ha definito il concorso "una procedura selettiva tragicomica, che serve soltanto ad aggiungere un altro pezzo di carta per il prossimo governante di turno e a valutare nuovamente del personale docente all'esercizio di una professione che svolge con profitto da anni dopo aver superato diversi concorsi su contenuti disciplinari e competenze didattiche. Aggirando, tra l'altro, la direttiva 1999/70/CE secondo cui chi ha conseguito un'abilitazione e ha prestato 36 mesi di servizio va stabilizzato. E non umiliato – ha concluso Pacifico - con delle generiche prove sulla comprensione del testo e della logica".
Nelle ultime ore è arrivata anche l’adesione degli studenti dell’Uds, che parlano di “concorso truffa del ministro”. Secondo Roberto Campanelli, coordinatore nazionale dell'Unione degli Studenti “il ‘concorsone’
non piace neanche agli studenti: non ci va giù che si continui ad usare
la retorica dei giovani per mascherare un progetto ben diverso da
quello dell'assorbimento dei precari. Il progetto di smantellamento
della scuola pubblica , cominciato anni fa e accelerato durante l'ultimo
governo Berlusconi, passa dalla riproposizione della Legge 953, il PDL
Aprea 2 - la vendetta, attraverso il quale si intende cancellare la
rappresentanza studentesca e i diritti degli studenti, e si permette
l'ingresso a pieno titolo dei privati nelle scuole, e fa tappa per il
vergognoso sistema di reclutamento proposto dalla stessa On. Aprea alla
regione Lombardia. Non permetteremo – ha concluso Campanelli - che la scuola venga distrutta sotto gli occhi di studenti e insegnanti”.
Tecnica delle Scuola