Prove di accesso, non selettive, con
ogni probabilità a giugno. E valenza del punteggio, ai fini
dell’incremento delle graduatorie d’istituto, pari solo alla metà del
Tfa normale. Sono queste le due novità principali che il capo
dipartimento del Miur, Lucrezia Stellacci, ha annunciato attraverso un’intervista a Vita,
rivolgendosi in tal modo a decine di migliaia di candidati con almeno
tre supplenze annuali ed interessati ai corsi abilitanti. La Stellacci
parla del “ terzo decreto, quello che cambia le tabelle di valutazione
per i titoli, dobbiamo attendere il parere del Consiglio di Stato”. Sui
tempi di svolgimento delle verifiche, l’alto dirigente del Ministero
spiega che “ci vorranno 30-40 giorni per la pubblicazione in Gazzetta,
nel frattempo noi procediamo con una ricognizione puntuale, immagino che
a giugno potremmo fare le prove nazionali”. Che serviranno quindi solo a
“spalmare” nel triennio i tanti interessati all’operazione.
Dopo aver messo in dubbio la quantità
di docenti precari potenzialmente coinvolti nei corsi, fornita peraltro
dallo stesso Miur (75mila), perché manca ancora “una ricognizione
puntuale”, solo “una stima, i sindacati dicono cifre più alte”, la
Stellacci ha confermato che non vi è alcuna intenzione di selezionare
tutti coloro che accederanno ai corsi abilitanti speciali: “tutti quelli
che faranno domanda e hanno i requisiti avranno un posto, su tre anni”,
taglia corto il capo dipartimento. Specificando, più avanti
nell’intervista, che la differenza tra Tfa normale e speciale è solo nel
“numero chiuso, perché abbiamo riconosciuto che queste persone, che per
anni hanno mandato avanti la scuola facendo supplenze, hanno il diritto
ad abilitarsi”.
Stellacci ha anche confermato che
quello avviato in questi giorni rimane “uno strumento transitorio, che
avrà al massimo tre edizioni e che si chiuderà nel 2014-2015”. Per poi
concludere facendo luce sul punteggio dimezzata che potranno inserire
nelle graduatorie d’istituto coloro che termineranno positivamente i Tfa
speciali. “ La preoccupazione di chi sta frequentando il TFA ordinario –
dice il dirigente Miur - era che, riconoscendo il medesimo punteggio
alle due abilitazioni, chi già ha tanti anni di supplenza all’attivo
passasse nelle graduatorie di seconda fascia con un distacco molto ampio
rispetto ai giovani. Le due categorie, che oggi stanno nelle
graduatorie di terza fascia, infatti si competono la collocazione nelle
graduatorie di seconda fascia, quelle da cui si attinge per le supplenze
annuali. Noi abbiamo voluto ridurre un po’ la distanza”. Stellacci
spiega anche che “l’abilitazione conseguita con il TFA ordinario” varrà
“12 punti, quella conseguita con il TFA speciale 6 punti. Abbiamo anche
ridotto il punteggio per le supplenze, ora è di 6 punti all’anno”. Tutto
fatto? Solo questione di tempo? Non proprio. La dirigente ricorda che
il decreto sulla modifica dei punteggi da attribuire è ora all’esame del
Consiglio di Stato. Quindi, conclude l’ex direttore dell’Usr Puglia,
ancora ‘sub iudice’.
Tecnica della Scuola