Tre anni fa
scomparve quella che era considerata l'esperienza pilota per il recupero
scolastico dei ragazzi a rischio di devianza. Si chiamava Chance ed era
promossa dall'associazione "Maestri di strada" creata da Cesare Moreno
con Marco Rossi Doria ed altri docenti. A Napoli
Moreno recuperò poi l'esperienza,
rilanciandola sotto nuove vesti, con il progetto "E vai" realizzato
integralmente grazie a fondi privati.
Oggi Moreno fa un bilancio di questa nuova sperimentazione con il portale Napoli Città Sociale.
"Chance si reggeva con i fondi della 285
che poi sono diventati per un anno fondi regionali - spiega Moreno -.
Siamo "morti" nel 2009 per mano ignota e per motivi ignoti. Non abbiamo
mai ricevuto una lettera che ce lo comunicasse. Non abbiamo mai saputo
chi ha deciso al Ministero della Pubblica Istruzione che il progetto
finisse. Né mai c'è stato un monitoraggio dei risultati.
Ogni anno sono stati cambiati progetti e gestori, mentre il lavoro sociale ha bisogno di continuità.
Questo significa che risorse importanti
vengono sprecate. Ed è un vero dramma considerando che la situazione dei
giovani a Napoli è molto peggiorata: sono sempre di più i ragazzi tra i
19 e i 24 anni che non lavorano e non studiano.
L'area dell'emarginazione è aumentata.
Le cause prima della crisi, sono diventate concause della crisi". Cesare
Moreno ha quindi cercato risorse private. "E-vai, che sta per
'Educazione Volontà Accoglienza Integrazione' è partito 3 anni fa con la
fondazione San Zeno di Verona e ora anche con la fondazione ProSolidar
degli impiegati bancari con cui si realizzano progetti nazionali. Il
progetto interviene in 8 scuole medie e 2 scuole superiori della
periferia orientale di Napoli - nei quartieri Barra, Ponticelli e S.
Giovanni - per prevenire la dispersione scolastica con un'azione di
sostegno allo studio personale e di aiuto agli insegnanti per realizzare
una didattica più attiva e gestibile".
Nel progetto lavorano 20 operatori a
tempo parziale cui si aggiungono altri 20 tra tirocinanti e
collaboratori saltuari. I docenti a contratto, che affiancano in
co-docenza i docenti delle scuole in modo da favorire il lavoro in
piccoli gruppi ed il recupero di lacune pregresse, sono laureati in
psicologia, pedagogia, sociologia, scienze politiche e altre figure come
i "genitori sociali" formatesi sul campo. Il pomeriggio il progetto
comprende un laboratorio territoriale: gli stessi ragazzi seguiti
la mattina, fanno attività di teatro,
musica, pittura, trucco teatrale nel centro Asterix del Comune di Napoli
a San Giovanni a Teduccio.
"Quest'anno abbiamo a disposizione 200
mila euro - racconta Moreno - e il progetto coinvolge 450 ragazzi, di
questi sono 100 quelli che hanno più bisogno, 20 quelli che andrebbero
seguiti individualmente fuori scuola. In generale siamo contrari
all'attività basata sul volontariato, poiché fare il maestro richiede
una professionalità e una specializzazione particolari che non può
essere affidata al caso. Ma una volta stabilita l'ossatura professionale
ci siamo resi conto che ci sono iniziative che richiedono molta forza
lavoro e per le quali non abbiamo risorse sufficienti. Perciò stiamo
lanciando un appello a maestri volontari che possano occuparsi di una
ventina di ragazzi che non riescono ad integrarsi a scuola.
In questi casi, se la famiglia, i
servizi sociali, la scuola sono d'accordo si tenta un percorso sul
modello del primo Chance: il ragazzo viene formato fuori dalla scuola e
poi fa l'esame da privatista".
Chi è interessato, può scrivere a maestridistrada@gmail.it,
compresentando un curriculum di poche righe riferite al compito cui si
e' chiamati ed esponendo le motivazioni del proprio impegno. (Napoli
Città Sociale, Alessandra del Giudice) (www.redattoresociale.it).
tuttoscuola.com