Il numero di corsisti che
parteciperanno ai Tfa normali potrebbe crescere ulteriormente. Dopo
l’allestimento delle commissioni ministeriali, che hanno appurato
l’inesattezza di migliaia di quesiti presentati ai candidati in
occasione dei test preselettivi svolti nel mese di luglio, ammettendo di
conseguenza alle prove scritte altri 20mila aspiranti (per un totale di
47mila ammessi), stavolta il ripescaggio potrebbe arrivare dalle aule
dei tribunali. Almeno questa è la forte sensazione, dopo la
pubblicazione dell’ordinanza 3527/12, attraverso cui il Tar del Lazio ha
ammesso con riserva alle prove centinaia di ricorrenti. Il motivo? I
troppi quesiti sbagliati, intercettati solo in parte delle commissioni
“riparatrici” allestite dal Miur in tempo record nella prima decade di
agosto.
Nel testo è scritto che “esaminate le
censure svolte nel ricorso; esaminata la istanza cautelare proposta per
ottenere la ammissione alle prove scritte relative al procedimento
indetto per la formazione iniziale degli insegnanti delle scuole; che la
domanda di sospensione cautelare, in considerazione delle censure
proposte dai ricorrenti appare al Collegio accoglibile”, si accoglie la
domanda di sospensione cautelare (dei verbali e degli atti della
commissione degli esperti e dell’elenco degli esclusi nei diversi
atenei).
Secondo l’Anief, che ha patrocinato i ricorsi, “i
giudici del Tar Lazio nella prima Camera di Consiglio utile dopo i
decreti monocratici presidenziali emessi quest’estate d’urgenza,
confermano la nostra tesi: il concorso mostra troppi errori di cui i
ricorrenti esclusi non hanno alcuna colpa”. Parole di soddisfazione giungono da Marcello Pacifico, presidente dell’Anief, proprio in questi giorni impegnato
a far partecipare al concorso a cattedra i docenti di ruolo e quelli
laureati fino al 2012, poiché secondo il sindacato degli educatori in
formazione il ministro Profumo avrebbe operato una evidente violazione del decreto legislativo 294/97.
“Abbiamo denunciato fin da subito – ha detto il presidente del’Anief – le
irregolarità nella somministrazione dei test preselettivi, arrivando
persino a correggere le correzioni della commissione di esperti
universitari nominata con urgenza dal Ministro. Probabilmente il tempo
(2 giorni) è stato troppo esiguo per analizzare i test di alcune classi
concorsuali, come il cinese, per più della metà errati”.
“Nelle centinaia di pagina di memoria – ha continuato Pacifico – i
nostri legali hanno allegato tutti i quesiti ritenuti sbagliati, mal
formulati o ambigui. Ora la selezione può procedere con serenità per
tutti coloro che si sono rivolti all’Anief per ottenere giustizia. Nei
prossimi giorni, sono attese altre udienze per centinaia di ricorrenti
che hanno aderito all’azione giudiziaria collettiva”.
Se la giustizia amministrativa
dovesse dare seguito alla prima sentenza del Tar laziale, per il Miur si
verrebbe però a determinare un ulteriore problema: le prove scritte per
l’ammissione ai tirocini formativi sono state già svolte (nei prossimi
giorni la maggior parte termineranno anche gli orali). Le commissioni
selettive sarebbe quindi costrette ad organizzarne una seconda tornata
selettiva. Ma addirittura quando, nel frattempo, i corsi saranno già
iniziati. E se le cose andranno così, il battesimo dei Tfa rischia
davvero di trasformarsi in una vicenda ingarbugliata e senza fine.
Tecnica della Scuola