venerdì 21 settembre 2012

Il ministro non ha intenzione di pagare le supplenze!

Gli annunci del ministro Profumo stanno generando agitazione e sconcerto nella scuola e soprattutto non risolvono nessuno dei problemi esistenti, aggravati da anni di tagli feroci, ieri spacciati come “riforma” dalla Gelmini, oggi più opportunamente mascherati sotto la dicitura “spending review”, e comunque sempre destinati ai soliti noti. Annunciare un computer in ogni classe (che senza lavagna multimediale serve giusto a compilare il registro elettronico) e un tablet per ogni insegnante del Sud, ha il sapore della beffa.
Non so a quale tavoletta alluda il ministro, forse quella dei bagni vista la cronica assenza di carta igienica, che si aggiunge alla penuria dei più basilari materiali didattici come gessi, cartoncini, colori. Ma questo è niente: l'ultima novità della gestione Profumo riguarda le sostituzioni degli insegnanti, quelle necessarie per un giorno o due, quando il prof. si ammala o deve assentarsi per gravi problemi familiari. A quanto risulta il Ministero non avrebbe intenzione di pagare le ore di sostituzione dei docenti assenti, cosa apparentemente incredibile ma in linea col mancato rimborso delle ore effettuate l'anno scorso e, per altri incarichi, di due anni fa. Avete presente il can can sollevato per le quattordicesime non pagate ai dipendenti di Umbria Mobilità? Bene - anzi male - nella scuola questa è quasi la norma, sono mesi che le supplenze occasionali non vengono retribuite e adesso si profila l'eventualità che i professori finiscano per coprire questi buchi gratuitamente. La disponibilità a effettuare ore in più per coprire i colleghi assenti (in attesa di un supplente che non arriva quasi mai), è volontaria: ma tale disponibilità è indispensabile per procedere con le attività didattiche ed evitare che una classe senza insegnante venga sparpagliata nelle altre sezioni dell'istituto. Cosa a volte logisticamente impossibile, essendo ormai le aule zeppe di alunni fino a contarne 28/30/32, ben oltre il limite di sicurezza. In alternativa c'è la solita aula magna a disposizione. E cosa si fa con 50-60 ragazzi insieme, eventualità nemmeno così remota, anzi ottimistica, nel caso giri un semplice virus influenzale che colpisca più di un insegnante? Un film, forse, o comunque intrattenimento, perché con quei numeri poco altro puoi fare. Lo scenario che si prospetta è proprio questo, a meno che docenti, famiglie, sindacati e forze politiche non alzino la testa. E' bene far circolare questo stato di cose perchè un domani nessuno possa nascondere la testa sotto la sabbia e, magari prendersela contro il docente malato. Fortuna che c'è la tavoletta del ministro...

Emanuela Arcaleni Dipartimento Regionale Italia dei Valori Istruzione e Formazione