MILANO - Rette troppo alte ai tempi della crisi e le famiglie nelle voci
da tagliare includono quella per la scuola paritaria. «È cominciato lo
spostamento di alunni verso le statali. Nonostante il forte aiuto della
Regione, fra buono scuola e sostegno al reddito, le famiglie stanno
rinunciando agli istituti non statali». È anche questa la scuola che
ritroviamo, che oggi riapre per accogliere i suoi (quasi) 350 mila
studenti milanesi. A presentarla ieri è stato Giuseppe Colosio,
direttore dell'Ufficio scolastico lombardo. La premessa l'ha fatta
subito, per tutte le settemila scuole statali e paritarie della regione:
«Il momento resta difficile. Gli alunni sono sempre più numerosi ma gli
organici sono invariati. I nodi ci sono e sono noti, a partire
dall'emergenza presidi».
Sul caso del concorso annullato dal Tar che ha bloccato 355 nomine di nuovi dirigenti Colosio ribadisce la denuncia, insieme con l'assessore regionale all'Istruzione, Valentina Aprea (e al termine dell'incontro mostra le «buste trasparenti» contestate). Scandiscono i numeri dell'emergenza. A Milano il provveditorato ha dovuto assegnare ai presidi 133 reggenze, in tutta la regione sono 475. «E se non si affronta il problema velocemente nel giro di due anni arriveremo a settecento», avvertono. «Abbiamo chiesto al ministero con urgenza di coprire almeno duecento cattedre nelle scuole con presidi reggenti. Contiamo su una risposta a breve». Aprea sottolinea che il blocco delle nomine mette in crisi «in particolar modo un sistema scolastico come quello della nostra regione, dove il processo di verticalizzazione con le scuole unite in grandi istituti è stato realizzato prima che altrove».
Primo giorno di scuola. Con i sindacati che accusano: gravi ritardi nelle nomine. «A Milano ancora vuote duemila cattedre, fra supplenze e sostegno», secondo la Cgil. Risposta di Colosio: «Quest'anno un ritardo pauroso, è vero. Che crea un disagio ingiusto. Ma non dipende dall'Ufficio scolastico. Il conflitto fra sindacati e ministero ha rallentato le operazioni, noi abbiamo accelerato al massimo».
Altro punto critico, l'attenzione agli alunni disabili. Sono sempre più numerosi e gli insegnanti specializzati non sono abbastanza. «Ma possiamo chiamarne altri, c'è la possibilità di una deroga. L'anno scorso così ne abbiamo inseriti millecento e quest'anno ne chiameremo altri seicento», è l'impegno annunciato dall'Ufficio scolastico. Soltanto a Milano gli alunni con certificazione di disabilità sono oltre novemila su 346 mila.
Così si parte, dalle elementari alle superiori. «Ma con fiducia, non certo depressi», assicura Colosio, «e forti dei buoni risultati Invalsi e del rapporto Ocse-Pisa». Con un numero di studenti che sale di anno in anno, l'aumento è stato del quindici percento dal 2002 a oggi, è scritto nel dossier sulla scuola lombarda. Alle statali di Milano sono iscritti 37 mila alunni alle materne (ma la maggioranza sono nelle comunali), 127 mila alle elementari, 76 mila alle medie e più di centomila alle superiori. «Ma i docenti sono fermi a 36 mila - ha ricordato Colosio -. E questi numeri incidono sul rapporto alunni-classe e alunni-docenti».
Sul caso del concorso annullato dal Tar che ha bloccato 355 nomine di nuovi dirigenti Colosio ribadisce la denuncia, insieme con l'assessore regionale all'Istruzione, Valentina Aprea (e al termine dell'incontro mostra le «buste trasparenti» contestate). Scandiscono i numeri dell'emergenza. A Milano il provveditorato ha dovuto assegnare ai presidi 133 reggenze, in tutta la regione sono 475. «E se non si affronta il problema velocemente nel giro di due anni arriveremo a settecento», avvertono. «Abbiamo chiesto al ministero con urgenza di coprire almeno duecento cattedre nelle scuole con presidi reggenti. Contiamo su una risposta a breve». Aprea sottolinea che il blocco delle nomine mette in crisi «in particolar modo un sistema scolastico come quello della nostra regione, dove il processo di verticalizzazione con le scuole unite in grandi istituti è stato realizzato prima che altrove».
Primo giorno di scuola. Con i sindacati che accusano: gravi ritardi nelle nomine. «A Milano ancora vuote duemila cattedre, fra supplenze e sostegno», secondo la Cgil. Risposta di Colosio: «Quest'anno un ritardo pauroso, è vero. Che crea un disagio ingiusto. Ma non dipende dall'Ufficio scolastico. Il conflitto fra sindacati e ministero ha rallentato le operazioni, noi abbiamo accelerato al massimo».
Altro punto critico, l'attenzione agli alunni disabili. Sono sempre più numerosi e gli insegnanti specializzati non sono abbastanza. «Ma possiamo chiamarne altri, c'è la possibilità di una deroga. L'anno scorso così ne abbiamo inseriti millecento e quest'anno ne chiameremo altri seicento», è l'impegno annunciato dall'Ufficio scolastico. Soltanto a Milano gli alunni con certificazione di disabilità sono oltre novemila su 346 mila.
Così si parte, dalle elementari alle superiori. «Ma con fiducia, non certo depressi», assicura Colosio, «e forti dei buoni risultati Invalsi e del rapporto Ocse-Pisa». Con un numero di studenti che sale di anno in anno, l'aumento è stato del quindici percento dal 2002 a oggi, è scritto nel dossier sulla scuola lombarda. Alle statali di Milano sono iscritti 37 mila alunni alle materne (ma la maggioranza sono nelle comunali), 127 mila alle elementari, 76 mila alle medie e più di centomila alle superiori. «Ma i docenti sono fermi a 36 mila - ha ricordato Colosio -. E questi numeri incidono sul rapporto alunni-classe e alunni-docenti».