IMPORTANTISSIMO FIRMARE QUESTO APPELLO
“Per la Scuola della Repubblica”
Tel. 06 3337437 –– telefax 06
3723742
e-mail scuolarep@tin.it
Per la democrazia
scolastica :
L'associaizone
è impegnata a diffondere e a raccogliere firme sull'allegato appello per
chiedere il blocco di una proposta di legge ex Aprea (n. 953 della Camera dei
DEputati) sulla riforma degli organi di governo della scuola che PD e PdL
hanno predisposto, demandando alla VII Commissione la competenza
legislativa e sottraendo così ogni possibile dibattito.
PER LA DEMOCRAZIA
SCOLASTICA E PER LA SCUOLA DELLA COSTITUZIONE: FERMARE LA PROPOSTA DI LEGGE
SUL GOVERNO DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE.
E' attualmente all'esame
della Commissione Cultura ed Istruzione della Camera una proposta di legge (ex
Aprea) che in sintesi propone:
1) La trasformazione del sistema scolastico
statale, previsto dalla Costituzione (“la Repubblica detta le norme generali
sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi”)
per garantire a tutti/e una formazione democratica e culturale il più
possibile uguale in un sistema nazionale formato da scuole statali, paritarie
private (e quindi anche di orientamento confessionale) e pubbliche, già
delineato nella legge di parità ed ora più accentuato e
definito.
2) La frantumazione del sistema scolastico
unitario a livello nazionale anche se aperto alle diverse realttà
territoriali in un insieme di scuole-azienda, ciascuna con una
propria specifica identità statutaria con il rischio di forti
caratterizzazioni localistiche e di forme di privatizzazione: dalla scuola per
l'uguaglianza alla scuola delle disuguaglianze.
3) L'accentuazione della tendenza
all'aziendalizzazione della scuola con il rafforzamento dei poteri manageriali
del Dirigente Scolastico e l’indebolimento del ruolo degli organi di
democrazia scolastica.
4) La riduzione degli spazi di autonomia
dell’attuale Collegio dei Docenti e, con l'accentuazione dei poteri del
Dirigente Scolastico, la riproposizione del rapporto di subordinazione
gerarchica dei docenti al Dirigente Scolastico, già previsto nel RD del 1924.
Andrebbe, viceversa, reso più cogente il fatto che la responsabilità
gestionale del DS viene svolta nell’ambito della collegialità, di cui lo
stesso DS è espressione e parte attiva.
5) Gli organi di democrazia scolastica,
affidati ai singoli statuti, possono essere o ridimensionati o soppressi. Il
Consiglio dell'autonomia, ha generiche competenze d'indirizzo e
limitate funzioni deliberanti e sempre su “proposta del dirigente scolastico”.
Il consiglio dei docenti, non essendone esplicitato il potere deliberante,
rischia di vedere indebolite le funzioni di programmazione e di
valutazione. I consigli di classe sono fortemente ridimensionali nelle loro
competenze e nella loro composizione.
6) Non è accettabile che sia lo Statuto a
definire in ogni scuola le modalità attraverso le quali genitori e studenti
esercitano il diritto di partecipazione. in tal modo, tra l’altro, vengono
anche messe in discussione le assemblee degli studenti in orario di
lezione.
7) L'organizzazione degli organi collegiali
territoriali è attribuita alle discrezionali scelte delle Regioni in palese
violazione della Costituzione che invece, per garantire l’assetto unitario del
sistema scolastico, attribuisce allo Stato la competenza per le norme generali
sull'istruzione.
8) Il governo nazionale della scuola è
mantenuto al Ministro dell'istruzione con un ruolo sempre più evanescente del
cd Consiglio nazionale delle Autonomie scolastiche.
9) All'interno di queste scelte, che
mettono in discussione il ruolo istituzionale del sistema scolastico statale,
tutta la necessaria articolazione è demandata in gran parte al potere
regolamentare del Ministro: dalla Scuola della Repubblica alla scuola
ministeriale.
Queste scelte mettono in
discussione la scuola della Costituzione; se l'iter legislativo non sarà
fermato, la proposta sarà approvata dalla Commissione della Camera in sede
legislativa, senza alcun dibattito né in Parlamento né nel mondo della scuola:
chiediamo pertanto che l'iter legislativo sia fermato e sia avviato, sin
dall’inizio del prossimo anno scolastico, un ampio dibattito nelle scuole in
modo che la riforma del governo della scuola statale, senza dubbio necessaria,
con la partecipazione democratica del mondo della scuola e della cultura,
segni un rafforzamento della democrazia scolastica per una scuola statale
pluralista ed aperta a tutti e tutte.
Tavolo regionale del Lazio
in difesa della Scuola statale
Tavolo regionale della
Toscana in difesa della Scuola statale
SI PUO’ SOTTOSCRIVERE
QUESTO APPELLO INVIANDO UNA MAIL CON L’ INDICAZIONE DI NOME,
COGNOME,
INDIRIZZO ed eventualmente
Organizzazione di appartenenza a: tavoloregionalelazio@gmail. com