Una buona e una cattiva notizia. La
buona è che dal prossimo anno scolastico le supplenze temporanee (quelle
che non andranno al personale di ruolo soprannumerario!)
verranno pagate direttamente dal ministero dell’Economia e delle
Finanze, sgravando gli istituti da incombenze economiche ulteriori.
Quella cattiva è che il Miur, sempre a partire dall’anno scolastico
2012/13, avvierà un monitoraggio per verificare se l’attribuzione delle
supplenze non annuali sia avvenuta con modalità corrette e soprattutto
in modo proporzionale rispetto alla consistenza dell’organico di ogni
singolo istituto scolastico.
Le novità sono entrambe contenute
nella parte sulla scuola (che stiamo analizzando analiticamente,
attraverso una serie di singoli “focus”) contenuta nel decreto sulla
spending review. Per quanto riguarda la prima, riguardante il passaggio
di competenza finanziaria al Mef di tutte le supplenze brevi, il testo
approvato dal Consiglio dei ministri riporta che all’articolo 4, comma 4
septies, del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con
modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, le parole “fatta
eccezione per” sono sostituite dalla seguente “compreso” e le parole da
“, le cui competenze fisse” sino alla fine del comma sono soppresse”.
Per comprendere meglio questo passaggio siamo andati a vedere cosa
riportava il riferimento alla legge 122/10: “il pagamento delle
competenze accessorie spettanti al personale scolastico – c’è scritto
nella norma approvata due anni - è effettuato mediante ordini collettivi
di pagamento di cui al decreto del Ministro dell’economia e delle
finanze 31 ottobre 2002, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 295 del
17 dicembre 2002 ed è disposto congiuntamente al pagamento delle
competenze fisse, fatta eccezione per il personale supplente breve
nominato dai dirigenti scolastici, le cui competenze fisse, all’infuori
dei casi di cui all’articolo 2, comma 5, del decreto-legge 7 settembre
2007, n. 147, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 ottobre
2007, n. 176, continuano ad essere pagate a carico dei bilanci delle
scuole”. Saltando, quindi, le ultime righe di questo comma, anche le
supplenze non annuali passeranno a carico del Mef.
Per quanto riguarda la seconda
novità, quella sulla verifica del numero di contratti stipulati, non
occorrono particolari interpretazioni: “il Ministero dell’istruzione,
dell’università e della ricerca – si legge nel decreto approvato la
scorsa settimana dal Cdm - provvede al monitoraggio dei contratti per i
supplenti brevi stipulati dai dirigenti scolastici ed effettua controlli
nei confronti di delle istituzioni che sottoscrivano contratti in
misura anormalmente alta in riferimento al numero di posti d’organico
dell’istituzione scolastica”. È evidente l’intenzione del Governo, su
indicazione del Ministero, di voler mettere freno alla stipula eccessiva
di contratti di supplenze brevi da parte di alcuni dirigenti scolastici
di “manica larga”. I monitoraggi, però, esistevano già da prima, anche
se comunque solo in presenza di situazioni particolari. Ora, con la
“cinghia” che si stringe sempre più, diventeranno la regola.
La Tecnica della Scuola