sabato 2 giugno 2012

Lettera ai politici di un precario storico del cps di Avellino

POCHI PUNTI MA IMMEDIATI SOPRATTUTTO PER I PRECARI STORICI 20/25/30 ANNI DI PRECARIATO E DAI 45/64 ANNI D’ETA’
In merito ai punti soliti che fanno parte della nostra piattaforma rivendicativa al problema del precariato scolastico condivisi pienamente dal sottoscritto (ritiro dei tagli, stabilizzazione dei precari in rispetto della direttiva europea, sicurezza, revisione della mobilità ecc.) con qualche minima eccezione e che credo molto sinceramente non accoglibili, Volevo proporre alla vostra gentile attenzione solo pochi punti che potrebbero a mio avviso essere immediatamente recepiti dal MIUR senza alcun aggravio di spesa, eccoli:

Salvaguardia e mantenimento delle GRADUATORIE AD ESAURIMENTO (docenti) e permanenti (personale ata) COME UNICO CANALE DI RECLUTAMENTO;
QUALUNQUE TIPO DI RECLUTAMENTO (compreso supplenze temporanee) del personale docente deve avvenire esclusivamente dalle GRADUATORIE AD ESAURIMENTO, in tal caso si renderebbe inutile il cosiddetto “Salvaprecari”, una sorta di ulteriore umiliazione per il docente precario;
Obbligo per gli A.T. ex USP di nominare i docenti inclusi nelle GE anche per gli spezzoni fino a 6 ore, consentendo loro di combinare anche 3 sedi e su 3 comuni, anche perché, contrariamente a quanto si pensa, questo costituisce un aggravio di spesa all’erario rispetto all’attribuzione a docenti non di ruolo che come sappiamo non hanno alcun scatto stipendiale e non hanno pagati i mesi estivi (luglio e agosto
Eliminazione della possibilità di prestare ore eccedenti per il personale di ruolo fino alle 6 ore settimanali,) e attribuzione delle stesse ai docenti precari;

blocco degli orari cattedra superiori alle 18 ore settimanali in particolare per gli istituti di 2à grado;

eliminare gli sprechi per fantomatici progetti, in primis pon sempre a favore dei docenti di ruolo e destinare queste risorse per i precari

Attribuire alle scuole una dotazione di organico funzionale per coprire le esigenze ordinarie dovute alla sostituzione dei colleghi assenti e per migliorare l’efficacia dell’azione didattica ma a favore dei precari inclusi nelle g.e ma in classi di concorso in esubero, in particolare di quelle discipline falcidiate dai tagli

Ritiro di tutti i finanziamenti alla scuola paritarie, oppure in compenso obbligo delle stesse di reclutare il personale dalle graduatorie ad esaurimento.

Revisione della normativa sulla mobilità con blocco almeno fino al 2014 delle mobilità sia provinciali, passaggi e interprovinciali, per poter accorciare le file dei precari che si sono venuti a creare in questi ultimi anni, in particolare al sud, per l’uso selvaggio di tale norma. Contenere successivamente la mobilità, sia provinciale, interprovinciale e passaggi, nel massimo del 50% delle disponibilità, riservando l’altro 50% alle immissioni in ruolo.

Per il problema indizione nuovi concorsi e TFA molto semplicemente:
Eventuali attivazioni di nuove procedure avente sia carattere abilitanti che concorsuale devono avvenire esclusivamente per le classi di concorso e nelle province le cui corrispondenti graduatorie risultino esaurite. E’ preclusa qualsiasi attivazione di nuove procedure abilitanti di personale docente, se non dietro accertamento di effettive necessità (cattedre vacanti).

Per il problema della riconversione del personale soprannumerario sul sostegno:
Sono d’accordo, tanto non cambia nulla, personalmente da 26 anni nella scuola (solo e sempre sulla disciplina) di esperienza ne ho acquisito e posso tranquillamente affermare che l’insegnante di sostegno non ha competenze, serve solo come assistente al d.a.. Rappresenta questa figura solo un passaggio furbesco alla disciplina dopo i 5 anni di permanenza in ruolo. Infatti loro non dicono che tantissimi si trasferiscono sulla comune o classe di concorso dopo i 5 anni determinando da un alto scarsa competenza nella comune o classe di concorso (che possono sicuramente meglio avere tantissimi precari storici come il sottoscritto) e dall’altra la liberazione di posti sul sostegno a favore di giovani specializzati che hanno poca esperienza oltre che a scarsa competenza (parola di chi nella scuola è presente da 26 anni).

si potrebbe ipotizzare la costituzione di una Sub graduatoria nazionale:
in essa sono inclusi automaticamente tutti gli aspiranti delle varie province sulla base del punteggio e delle eventuali precedenze;
la si utilizza in caso di esaurimento di quella provinciale per il corrispondente posto/classe di concorso;
la rinuncia ad una proposta di assunzione dalla graduatoria nazionale comporta la cancellazione dalla stessa restando quindi solo nella graduatoria provinciale;

Attenzione x quanti si ostinano a parlare di immissione in ruolo su tutti i posti vacanti
i posti disponibili e vacanti non corrispondono alle classi di concorso ove sussistono i precari storici e cioè quelli dai 45 ai 57 anni. E cn 20/25/30 anni di precariato- I posti vacanti riguardano per buona parte Sostegno, Matematica e Italiano. Dobbamo fare qualkosa per precari alla soglia del pensionameto ke hanno dai 200 ai 300 punti in graduatoria, da 25 e anke 30 anni nella scuola e ke appartengono a classi di concorso (tipo musica, motora, arte ecc) ke presentano esuberi in quanto penalizzati fortemente dai tagli (tempo pieno, compresenze ecc..)a richiesta ad esempio i precari storici che fanno parte di classi di concorso in esubero, o che non hanno posti disponibili, potrebbero essere indirizzati in altri compiti, ad esempio corso di specializzazione verso il sostegno come è stato fatto x i docenti di ruolo, in compiti di segreteria, e xkè no personalmente anke come collaboratore scol.
Invito in merito i carissimi colleghi e chiunque ha a cuore la scuola pubblica (governo, MIUR, politici, società civile, sindacati ecc.) ad una attenta riflessione in merito ai punti esposti che sicuramente non hanno la presunzione di risolvere il nostro problema ma che potrebbero, ed invito ad un analisi dettagliata del recupero di risorse a nostro favore, così come io già sto facendo, alleviare anche se in minima parte il nostro problema.

N.B. Queste considerazioni nascono dal tentativo di far capire che l’attuale momento di crisi che l’Italia sta attraversando non è stata determinata dalla scuola e naturalmente non può farsi carico con i tagli indiscriminati. Va sottolineato che, eventualmente, non è il solo docente precario a dover pagare, ma guardiamo anche il personale di ruolo che continua a non essere toccato, anzi …. (ore eccedenti, progetti, sostituzioni ecc..), Va inoltre sottolineato che il precario è l’unico incolpevole di tutti i problemi della scuola ma il solo ad essere da anni offeso, umiliato e sfruttato.

Grazie Luigi D’Onofrio cps Avellino da 26 anni nella scuola