Verranno esaminati da un pool
di esperti, riuniti attorno ad un Tavolo tecnico istituito presso la
Civit, la Commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e
l'integrità delle amministrazioni pubbliche introdotta con la riforma
Brunetta. Il 24 maggio si è svolta la prima riunione.
C’è anche l’istruzione tra i
servizi pubblici che un pool di esperti di settore cercherà di
analizzare al fine di "realizzare un processo guidato per una corretta
definizione di standard di qualità e carte dei servizi con la
partecipazione diretta delle amministrazioni". Gli esperti daranno vita
ad un Tavolo tecnico, istituito presso la Civit, la Commissione
indipendente per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle
amministrazioni pubbliche, istituita con il decreto legislativo 150/'09,
noto come riforma Brunetta.
Il 24 maggio si è già svolta la prima
riunione. Al tavolo tecnico partecipano il ministero della Pubblica
amministrazione e della semplificazione, il ministero dell`Interno, il
ministero della Giustizia, il ministero dell`Istruzione, dell`Università
e della ricerca. Ma non è detto che attorno al Tavolo si siedano
fisicamente proprio i vari responsabili dei ministeri interessati:
l’accordo prevede che possono essere delegato, al loro posto, dei
“referenti per la qualità”.
Il suo allestimento, a dire il vero,
era ampiamente previsto poiché convocato in coerenza con la delibera
"Linee guida per il miglioramento degli strumenti per la qualità dei
servizi pubblici": un provvedimento, fra l`altro, propedeutico alla
definizione dei contenuti della proposta che la commissione dovrà
formulare in merito alle direttive del presidente del Consiglio.
Cosa potrà risultare, quali proposte
potranno essere avanzate, per quel che riguarda il mondo della scuola?
Sicuramente verrà dato ulteriore impulso alle valutazioni standardizzate
degli studenti. Ma si cercherà di trovare soprattutto spazio a
modalità, sinora esplorate solo attraverso delle sperimentazioni
(peraltro molto discusse), che permettano di individuare con continuità
gli istituti meritevoli di fondi ministeriali (un po’ come già avviene
in ambito universitario). E quelli, di contro, meno virtuosi. A cui
verranno destinate sempre meno risorse. E per i quali diventerà sempre
più complicato rimanere in vita.
fonte: La Tecnica della Scuola