sabato 26 maggio 2012

Roma, la scuola in piazza per dire STOP ai tagli

Manifestazione degli insegnanti da piazza della Repubblica fino al Colosseo contro anche la "riforma delle pensioni e le proposte-spot di Profumo". Indossate fasce nere in segno di lutto per Melissa

"Se pensate che l'istruzione sia costosa provate con l'ignoranza" e "Senza scuola non c'è futuro - Monti e Profumo non vi crede più nessuno". Con questi striscioni si è aperto il corteo organizzato dal Coordinamento nazionale precari scuola Roma contro i tagli al comparto scuola.

La manifestazione, appena partita da Piazza della Repubblica, si dirige verso il Colosseo. Diverse le bandiere tra cui Unione sindacale italiana, Coordinamento Precari Scuola, Federazione della Sinistra, e maglie con su scritto: "Docenti precari P-rofessionisti, R-adiati, E-sasperati, C-ancellati, A-nnullati, R-aggirati, I-gnorati". Sventola anche il simbolo dell'associazione 'Libera' e prima della partenza sono state indossate delle fasce nere in segno di lutto per Melissa, la ragazza coinvolta nell'attentato di Brindisi.

Diversi i temi della protesta, che scatta a meno di un mese dalla fine delle lezioni. Gli insegnanti contestano "la riforma delle pensioni" che li costringe a rimanere a scuola sino alla tarda età "bloccando il turn-over e quindi le nuove immissioni". Ma anche "le proposte spot del ministro Francesco Profumo su un concorso fatte mentre il governo continua a discutere di riduzione dell'organico".

DOCENTI PRECARI DI TUTTA ITALIA IN PIAZZA A ROMA

la marcia, gli studenti del liceo romano Albertelli gridano al megafono cori come "Voi la scuola non la comprate! Noi la crisi non la paghiamo" e ancora "La scuola e pubblica e non si tocca. La difenderemo con la lotta". "Siamo un migliaio, soprattutto precari, e ci sono anche degli studenti - spiega Francesco Locantore, del Coordinamento precari scuola - Ci aspettavamo più partecipazione ma c'è stata una corrispondenza con la manifestazione di Brindisi" voluta e promossa dalle studentesse e dagli studenti della città pugliese dopo l'attentato avvenuto davanti alla scuola Morvillo-Falcone. "Siamo anche a noi a lutto per quanto successo, ma lo siamo anche per come la scuola è sotto attacco da anni da parte delle istituzioni pubbliche. Ormai è ridotta a un simulacro di se stessa. Non riesce ad accogliere i disabili, ha pochi laboratori e questo governo sta continuando l'azione del governo Berlusconi tagliando posti di lavoro e diritto all'istruzione. Per fare un esempio, i docenti in esubero, con brevi corsi, verranno messi a fare gli insegnanti di sostegno quando ci sono dei disoccupati qualificati a spasso. La valorizzazione del merito di cui parlano - chiude il docente - è pure ideologia. Non la si può fare mentre si taglia così".

"L'assunzione diretta dei presidi è il completamento di un progetto sbagliato - spiega Fulvio, un precario della scuola venuto da Napoli - Vogliamo il ritiro dei tagli che dalla Gelmini in poi sono stati fatti e l'abbandono di un modello aziendalista della scuola". "Oggi c'è il precario storico, il precario nuovo e l'aspirante precario", aggiunge Sara dalla Sicilia. Sulle note di 'Bella ciao' il corteo canta: "Ogni scuola è patria del precario e Profumo non lo caccerà. Nella scuola non servono i privati ma soltanto cultura e libertà".

fonte: Repubblica