La risposta ministeriale al problema
“scatti di anzianità” durante l’incontro sindacale è stata un po’ una
doccia fredda per chi sperava finalmente in una risposta positiva e
immediata dopo mesi di attesa: i risparmi di sistema per pagare gli
scatti di anzianità maturati nel 2011 non sono sufficienti.
Secondo la Cisl-scuola, però, non tutto è perduto, perché “le
risorse potranno
essere integrate, come prevede la legge di stabilità
per il 2012, con quelle individuabili attraverso un negoziato che
consenta di recuperare eventuali disponibilità in ambito contrattuale”. Secondo il sindacato di Scrima, “In
parole povere, ma chiare, si tratta di verificare se e come destinare
al pagamento degli scatti risorse ricavabili nell’area della
retribuzione accessoria, contando su possibili economie derivanti dalla
riduzione del personale in servizio o contrattando una loro diversa
destinazione”.
Perché le risorse per gli scatti sono venute a mancare?
Per la Cisl-scuola sono due la cause: la prima è, ovviamente, la
gravissima situazione economica del Paese, con la conseguente stretta
rigorosa sui livelli di spesa pubblica, che rende più arcigna che mai la
guardia montata dal MEF sulle partite di natura finanziaria.
La seconda causa è da ricercare bel
fatto che le riduzioni di organico che avrebbero dovuto produrre
risparmi sono state inferiori, a causa anche del forte incremento del
numero di posti di sostegno autorizzati a seguito della sentenza 80/2010
della Corte Costituzionale.
Per quanto riguarda in particolare i posti aggiuntivi di sostegno, già da tempo la Cisl Scuola aveva
chiesto che fossero considerati come elemento sopravvenuto, non
previsto né prevedibile all’avvio di un piano triennale di tagli agli
organici i cui effetti, con le conseguenti riduzioni di spesa, si sono
sostanzialmente prodotti, provocando i noti disagi all’utenza e un
aggravio non indifferente delle condizioni di lavoro del personale.
Secondo la Cisl-scuola il ministero
avrebbe dovuto far valere con più forza in sede di Governo e in
particolare nel confronto col Ministero dell’Economia la difesa della
corretta destinazione delle risorse.
Ma tutto non è perduto, secondo la Cisl-scuola, perché il quadro complessivo “dovrà
essere ulteriormente precisato nel corso delle procedure negoziali che
abbiamo chiesto di avviare con la massima tempestività. Già troppo
pesante il ritardo fin qui accumulato, per ragioni che solo in parte
possono essere giustificate con l’obiettiva difficoltà del problema. Per
questo la Cisl Scuola e le altre organizzazioni sindacali hanno
fortemente sollecitato il ministro, che si è impegnato ad emanare in
brevissimo tempo l’atto di indirizzo all’ARAN per dare rapidamente avvio
alla trattativa fra le parti. Valuteremo dunque al tavolo negoziale,
verificando ulteriormente l’entità delle poste economiche in gioco, come
portare a soluzione una questione che riguarda, è bene ricordarlo,
l’insieme della categoria e non solo una parte.
Per la Cisl-scuola “si tratta di
recuperare per tutti, in via generale, la validità degli anni 2011 e
2012 (come già avvenuto per il 2010) ai fini delle progressioni di
carriera. Quindi tutti sono interessati, e non solo coloro che
nell’immediato attendono di acquisire il passaggio di classe stipendiale
maturato nel corso del 2011, o coloro che avrebbero dovuto scattare a
gennaio 2012.
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